BENEDETTA CLAUDIA MARSS E BENEDETTO CORO DI RIOMA

  • Rioma
  • 04/07/2014
Coro di Rioma

Claudia Marss, Romina Ciuffa e il Coro di Rioma in formazione ridotta

di ROMINA CIUFFAClaudia Marss finalmente. E regala un momento di intensa forza e spiritualità, in un repertorio che è assolutamente diverso dalla solita solfa. Ci attanaglia questa solita solfa, sì, i grandi classici, i grandi pezzi, i grandi brani, ma poi se la fanno in un circolo vizioso che non consente di uscire fuori dal seminato e di apprendere nuovo sia pure vecchio Brasile. La Sindrome di “Chega de Saudade” non ha colpito questa grande baiana che, nel chiostro di una chiesa – quanta emotività – ci consente questo 2 luglio 2014 di ascoltare dal vivo brani assoluti dei grandi, eppur non i soliti. L’iniziativa è quella di “Benedette serate”, nella Chiesa di San Benedetto al Gazometro, e il parroco spiega: si tratta di un’area meravigliosa, quella cui afferisce, ma che ha un grande neo, l’assenza di una piazza. E così, nel suo chiostro, la ricrea. Non è il primo anno, non sarà l’ultimo.

Rende speciale il momento la consapevolezza forse di violare uno spazio che, solo teoricamente, è nostro. La chiesa, questa sconosciuta, dove i parrocchiani hanno solo colpe da espiare o elemosina in mano, e – salvo confessionale – devono ricordare i propri peccati, riconoscerli come tali secondo un catalogo cattolico anacronistico (“Ho fatto l’amore, padre” – “Dì 10 Ave Maria e tre Gloria al Padre sorella”), e seguire le messe negli orari indicati. Le chiese, patrimonio storico e artistico che l’Italia vanta ma che esse stesse rendono vulnerabile, sono la roccaforte dei sensi di colpa. Fin quando non è giunto Papa Francesco, ma non solo Papa Francesco. C’è anche questo parroco, tra gli altri, Don Fabio Bartoli al Gazometro, nella chiesa di San Benedetto. Che ha un sito, e quindi mostra apertura. E in questo sito si parla di religione sì, ma anche di musica, eventi, cucina, attività. Avvicinarsi al mondo, non attendere che il mondo venga a fare le elemosine. C’è da prendere esempio addirittura da un’altra religione: se Maometto non va alla montagna…

E la montagna va a Maometto. Con “Benedette serate” si compie un piccolo miracolo rionale, e il Brasile ne è ampliamente coinvolto. Ma senza usare o abusare del calcio Fifa: i Mondiali li si lasciano altrove. Come ebbe a dire una volta San Francesco d’Assisi: “Predicate il Vangelo, e se è proprio necessario usate anche le parole”. Aggiungo io (e nei fatti, don Fabio): se necessario, usate anche la musica. Voilà. Claudia Marss, soteporolitana che da lustri vive a Roma, porta “Recados de Amor”, concerto di grande forza comunicativa ed espressiva. L’assenza nei palchi quotidiani della brava brasiliana, dovuta a una scelta soggettiva ben determinata, consente alla sua immagine di non essere inflazionata, e alla sua inimitabile voce di esporsi al pubblico solo in situazioni significative, speciali, tali da rendere ciascuna di esse una vera e propria esperienza.

Questa benedetta serata è una di tali occasioni. Accompagnata da tre bravissimi musicisti: Stefano Nencha alla chitarra, Massimo Ventricini alle percussioni (ed anche a quei rumori speciali per cui si distingue: chiavi e oggetti), e una novità, Juan Carlos Albelo Zamora all’armonica a bocca e al violino. Ossia, per le orecchie più bisognose, finalmente un samba con violino ed armonica, qualcosa di diverso e valevole, l’apertura del cuore attraverso le vie uditive, lo spalancamento della debolezza con cui un soggetto sensibile si espone alla musica. Praticamente un’arma, che Claudia Marss usa per rendere ancora più colta una scelta di repertorio affatto ingannevole, perché pregiata e intensa, ferma, solida, ogni brano un “recado de amor”, una lettera amorevole da consegnare – e lei lo fa introducendole una ad una in italiano – ad amori, amici, anime. Tutti osservati dai bravi della brasilianità romana, tra cui i grandi chitarristi Eddy Palermo, Massimo Aureli e Giulia Salsone (c’è, tra gli altri, anche Andrea Valabrega, pandeiro dei Garbasamba).

Quindi il Coro di Rioma, la partecipazione speciale di un gruppo, quello formatosi su mia fondazione e sviluppatosi all’interno del Saint Louis College of Music di Stefano Mastruzzi, con tre brani complessi più uno improvvisato, in cui la direttrice Marss convoca le sue allieve per un accompagnamento senza preavviso, guidate dalla brasiliana Simone Soares. È l’anteprima del Coro, la prima di una serie di attività che lo vedrà coinvolto in un’enfatizzazione della coralità attraverso la maestria del suo direttore, la stessa Marss, e le scelte di repertorio, per nulla scontate, oltre che in collaborazioni che – sotto l’egida di Rioma Brasil e della grande sinergia con il Saint Louis – daranno luogo a progetti di più ampia portata, sempre e solo all’insegna della qualità e della forza del gruppo. Le iscrizioni ripartono a settembre, le prenotazioni sono già aperte (info@riomabrasil.com).

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