VIRUS ZIKA: DALL’OMS ALL’AMBASCIATA BRASILIANA, ECCO LA ZANZARA TIGRE

  • Rioma
  • 03/02/2016

#zicazero

romina ciuffaL’Ambasciata del Brasile in Italia (Roma) comunica, attraverso i social, in merito al virus Zika, fragorosamente rimbalzato sulle cronache in questi giorni essendo stati maggiori i contagi e chiara la notizia che la zanzara cattiva vivrebbe, innanzitutto, in America Latina. Zika, a quanto emerso sinora, colpirebbe gravemente le donne in gravidanza con effetti irreversibili sui feti, causando malformazioni congenite come la microcefalia. Correlato ai virus che provocano dengue, febbre gialla, encefalite del Nilo occidentale ed encefalite giapponese, trasmessi principalmente da punture di insetto, questo arbovirus, identificato già nel 1947, è riemerso in Brasile e in Sudamerica nel 2015; in Texas un paziente ha di recente contratto il virus dopo un rapporto con una persona rientrata dal Venezuela. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: “Con il caldo il virus può diffondersi in Europa”, e convoca una riunione a Ginevra, in seduta straordinaria, per emergenza internazionale di salute pubblica.

margaret chan oms

Per Margaret Chan, direttore generale dell’Oms (nella foto sopra), “serve uno sforzo internazionale contro il virus”, che ricorda l’epidemia di ebola in Africa del 2014. È la stessa Oms a chiamare in causa il Brasile: la nuova epidemia riguarda più di una ventina di Paesi dell’America Latina, tra i quali il Brasile è il più coinvolto. Il primo caso rilevato in Austria ha riguardato, per l’appunto, una turista tornata dalle vacanze in Brasile. Marco Espinal, dall’Oms, durante il meeting ha specificato: “Non sappiamo ancora se il virus oltrepassi la placenta e generi o provochi la microcefalia, ma pensiamo che comunque abbia un ruolo e su questo non ci sono dubbi”. E aggiunge: “Potrebbe colpire 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni nel solo Brasile”. L’Oms impiegherà per la prima volta il fondo per le emergenze istituito dopo l’epidemia di Ebola, distribuendo materiale protettivo e fornendo counseling alle gravide, ampliando i controlli nei Paesi più a rischio, verificando l’effettività e del legame tra virus e microcefalia, finanziando la ricerca per trovare un test rapido, un vaccino, una cura.

jaques wagner

Il Brasile ha rivolto, dalle parole di Jaques Wagner, capo dello staff del presidente Dilma Roussef, un appello internazionale alle donne in gravidanza: “Non venite alle Olimpiadi”. Ma non saranno cancellate: “Zero rischi se non sei una donna incinta”, sentenzia Wagner (nella foto a sinistra). Eppure, l’epidemia di virus Zika in Brasile sarebbe peggiore del previsto perché nell’80% non si accompagna a sintomi. Inoltre, essa ha avuto il merito/colpa di riaprire la discussione sull’interruzione volontaria di gravidanza, in Brasile punita con il carcere da 1 a 10 anni e consentita solo in caso di pericolo di vita per la donna o se la gravidanza deriva da violenza sessuale o incesto. È Beatriz Galli, avvocato e portavoce dell’associazione Cladem per i diritti delle donne in America Latina, a dire che “le donne non possono essere obbligate a portare a termine una gravidanza durante questa crisi epidemiologica che potrebbe persino diventare una pandemia, stando all’allarme Oms”.

Sono contrari i cattolici di “Brasile senza aborto”: secondo la presidentessa Lenise Garcia, infatti, “quel che vogliono davvero ottenere è rendere legale l’aborto in tante situazioni diverse. Se lo si permette nei casi di microcefalia–prosegue–, allora perchè non farlo per la sindrome Down o per altre malformazioni che possono riguardare il feto?”.

zika microcefalia
Intanto l’Ambasciata brasiliana a Roma comunica: “Viaggiare in Brasile è sicuro. Come nei viaggi in altri Paesi, i turisti e i viaggiatori devono prendere delle precauzioni”. Quindi, cosa fare? Il Governo brasiliano non raccomanda alcuna misura restrittiva di viaggio o commercio internazionale, ma “consiglia particolare attenzione per le gestanti che, prima di mettersi in viaggio, devono consultare il proprio medico e adottare misure che possano ridurre la presenza di zanzare, vettori della malattia, come tenere porte e finestre chiuse o munite di schermi, indossare pantaloni e camicie a manica lunga e utilizzare i repellenti ammessi per le gestanti”.

E spiega: nel mese di ottobre 2015, si è osservato un aumento inatteso nel numero di casi di microcefalia in neonati. Si tratta di un fatto inedito, senza precedenti nella letteratura scientifica. Non era mai stato riferito il collegamento tra in virus Zika e la microcefalia in neonati. La situazione brasiliana attuale è di emergenza nel campo della salute pubblica, ma il Governo sta adottando tutte le misure necessarie per una pronta reazione e lotta contro la malattia.

“Il Ministero della Salute del Brasile–prosegue la rappresentanza brasiliana–sta studiando tutti i casi di microcefalia o malformazioni segnalati dagli Stati e la loro possibile relazione con il virus Zika e altre infezioni congenite. La microcefalia può essere causata, oltre che dallo Zika, da diversi agenti infettivi quali sifilide, toxoplasmosi, agenti infettivi vari, rosolia, citomegalovirus ed herpes virus. I bollettini di aggiornamento possono essere consultati nel Portale della Salute (http://combateaedes.saude.gov.br/). Il Governo brasiliano sta agendo con il massimo impegno nella lotta contro i focolai con interventi porta a porta. Circa 220 mila militari dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica si uniranno ai 300 mila dipendenti pubblici e a migliaia di volontari in tutto il Brasile per eliminare le zanzare e difendere i nostri figli. Inoltre, diverse azioni a sostegno di questa mobilitazione nazionale sono state intraprese per la divulgazione e la sensibilizzazione”.

Inoltre, “agenti di sorveglianza ambientale in materia di salute stanno effettuando visite in tutti i siti di costruzione degli impianti olimpici per controllare eventuali focolai di sviluppo delle zanzare. Saranno eliminati tutti i possibili serbatoi rimanenti dai lavori e saranno trattati quelli non passibili di eliminazione, per evitare l’insorgere di focolai di zanzare. I dipendenti dei locali saranno istruiti per identificare ed eliminare eventuali depositi. Durante i Giochi, in tutti gli impianti olimpici sarà presente almeno un agente di sorveglianza ambientale in materia di salute accreditato e in servizio permanente. Gli agenti lavoreranno quotidianamente nella ricerca, eliminazione o trattamento di depositi che potrebbero diventare potenziali focolai di zanzare. Oltre agli agenti autorizzati a operare all’interno degli impianti olimpici, ci saranno anche squadre di sorveglianza ambientale in materia di salute nelle zone circostanti le aree di gara e nei luoghi con grandi raduni per il controllo delle zanzare in tutta la regione”.
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