L’Ambasciata del Brasile in Italia (Roma) comunica, attraverso i social, in merito al virus Zika, fragorosamente rimbalzato sulle cronache in questi giorni essendo stati maggiori i contagi e chiara la notizia che la zanzara cattiva vivrebbe, innanzitutto, in America Latina. Zika, a quanto emerso sinora, colpirebbe gravemente le donne in gravidanza con effetti irreversibili sui feti, causando malformazioni congenite come la microcefalia. Correlato ai virus che provocano dengue, febbre gialla, encefalite del Nilo occidentale ed encefalite giapponese, trasmessi principalmente da punture di insetto, questo arbovirus, identificato già nel 1947, è riemerso in Brasile e in Sudamerica nel 2015; in Texas un paziente ha di recente contratto il virus dopo un rapporto con una persona rientrata dal Venezuela. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: “Con il caldo il virus può diffondersi in Europa”, e convoca una riunione a Ginevra, in seduta straordinaria, per emergenza internazionale di salute pubblica.
Per Margaret Chan, direttore generale dell’Oms (nella foto sopra), “serve uno sforzo internazionale contro il virus”, che ricorda l’epidemia di ebola in Africa del 2014. È la stessa Oms a chiamare in causa il Brasile: la nuova epidemia riguarda più di una ventina di Paesi dell’America Latina, tra i quali il Brasile è il più coinvolto. Il primo caso rilevato in Austria ha riguardato, per l’appunto, una turista tornata dalle vacanze in Brasile. Marco Espinal, dall’Oms, durante il meeting ha specificato: “Non sappiamo ancora se il virus oltrepassi la placenta e generi o provochi la microcefalia, ma pensiamo che comunque abbia un ruolo e su questo non ci sono dubbi”. E aggiunge: “Potrebbe colpire 3-4 milioni di persone nelle Americhe, 1,5 milioni nel solo Brasile”. L’Oms impiegherà per la prima volta il fondo per le emergenze istituito dopo l’epidemia di Ebola, distribuendo materiale protettivo e fornendo counseling alle gravide, ampliando i controlli nei Paesi più a rischio, verificando l’effettività e del legame tra virus e microcefalia, finanziando la ricerca per trovare un test rapido, un vaccino, una cura.
Il Brasile ha rivolto, dalle parole di Jaques Wagner, capo dello staff del presidente Dilma Roussef, un appello internazionale alle donne in gravidanza: “Non venite alle Olimpiadi”. Ma non saranno cancellate: “Zero rischi se non sei una donna incinta”, sentenzia Wagner (nella foto a sinistra). Eppure, l’epidemia di virus Zika in Brasile sarebbe peggiore del previsto perché nell’80
Sono contrari i cattolici di “Brasile senza aborto”: secondo la presidentessa Lenise Garcia, infatti, “quel che vogliono davvero ottenere è rendere legale l’aborto in tante situazioni diverse. Se lo si permette nei casi di microcefalia–prosegue–, allora perchè non farlo per la sindrome Down o per altre malformazioni che possono riguardare il feto?”.
E spiega: nel mese di ottobre 2015, si è osservato un aumento inatteso nel numero di casi di microcefalia in neonati. Si tratta di un fatto inedito, senza precedenti nella letteratura scientifica. Non era mai stato riferito il collegamento tra in virus Zika e la microcefalia in neonati. La situazione brasiliana attuale è di emergenza nel campo della salute pubblica, ma il Governo sta adottando tutte le misure necessarie per una pronta reazione e lotta contro la malattia.
“Il Ministero della Salute del Brasile–prosegue la rappresentanza brasiliana–sta studiando tutti i casi di microcefalia o malformazioni segnalati dagli Stati e la loro possibile relazione con il virus Zika e altre infezioni congenite. La microcefalia può essere causata, oltre che dallo Zika, da diversi agenti infettivi quali sifilide, toxoplasmosi, agenti infettivi vari, rosolia, citomegalovirus ed herpes virus. I bollettini di aggiornamento possono essere consultati nel Portale della Salute (http://